Autocritiche

Io lo capisco che fare autocritica è difficile.

Capisco anche che quando uno riceve una critica (anche se costruttiva) possa chiudersi a riccio sulle proprie posizioni a difendere a spada tratta tutto il pregresso.
Ciò che non capisco però è il fatto di reagire alla critica attaccando.
Non è che se mi attacchi (magari sul personale) sminuisci il valore del mio giudizio precedente.

La critica, se costruttiva, non è un giudizio a priori. è un giudizio ragionato su una dinamica precedente per cercare di migliorare le dinamiche future.

Il fatto di rispondere con frasi del tipo “come ti permetti di criticare XYZ di cui IO ero responsabile!” non significa che la cosa di cui TU eri responsabile funzionasse come un orologio svizzero o non avesse alcuna criticità. Dovrebbe essere quasi ovvio che qualsiasi organizzazione/costruzione/opera fatta da esseri umani non è possibile che sia sempre perfetta.
Ma almeno dovrebbe provare ad esserlo. E per farlo i momenti di autocritica sono essenziali.

Altrettanto inutile è ragionare per confronti (tanto passati quanto futuri). Non è che se prima fosse peggio vuol dire che nel momento della critica non ci fossero difetti.
Nessuno sta dicendo che prima NON fosse peggio. Si fa solamente notare che in quel preciso istante si poteva migliorare l’aspetto XYZ.
E buttarla in caciara tentando di confrontare una passata gestione con probabili risultati futuri è penoso. Perché è una scommessa su un risultato che non è in nessun modo prevedibile.
Se la scommessa è azzeccata (ora peggio, prima meglio) non vuol dire che prima fosse per forza tutto rose e fiori.

Poi per carità… è palese che il fatto di essere responsabile di un qualcosa metta l’individuo in questione in una posizione difficile (sia durante la mansione, che dopo). Ma rispondere (con acredine) con “io ero responsabile e tu invece no” (arrivando ad insinuare che la critica provenisse da una persona che non potesse capire quella specifica dinamica) non sminuisce il ragionamento che sta dietro alla critica/giudizio/valutazione. Quando la critica/giudizio/valutazione è circostanziata e oggettiva, c’è poco da fare.

E la cosa che dovrebbe essere ancora più chiara, è che se la critica proviene da una fonte non autorevole, questo non la sminuisce affatto.
A titolo di esempio, la frase “rubare è sbagliato” è vera/corretta/indiscutibile a prescindere dalla fonte. Anche se la fonte è un ladro, l’azione di rubare rimane sempre e indiscutibilmente sbagliata.

Ma credo che anche in questo caso, io mi trovi a Cit.: “giocare a scacchi con un piccione”

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