Approfondiamo?
- “La nostra gioventù ama il lusso, è maleducata, se ne infischia dell’autorità e non ha nessun rispetto per gli anziani. I ragazzi d’oggi sono tiranni. Non si alzano in piedi quando un anziano entra in un ambiente, rispondono male ai loro genitori…”;
- “Non ho più speranza alcuna per l’avvenire del nostro Paese, se la gioventù d’oggi prenderà domani il comando, perché è una gioventù senza ritegno e pericolosa”;
- “Il nostro mondo ha raggiunto uno stadio critico. I ragazzi non ascoltano più i loro genitori. La fine del mondo non può essere lontana”;
- “Questa gioventù è guasta fino in fondo al cuore. Non sarà mai come quella di una volta. Quella di oggi non sarà capace di conservare la nostra cultura…”;
- “Oggi il padre teme i figli. I figli si credono uguali al padre e non hanno né rispetto né stima per i genitori. Ciò che essi vogliono è essere liberi. Il professore ha paura degli allievi, gli allievi insultano i professori; i giovani esigono immediatamente il posto degli anziani; gli anziani, per non apparire retrogradi o dispotici, acconsentono a tale cedimento e, a corona di tutto, in nome della libertà e dell’ugualianza, si reclama la libertà dei sessi”.
Chi ha pronunciato queste 5 frasi?
La prima citazione è di Socrate, filosofo greco, che visse dal 469 al 399 prima di Cristo.
La seconda citazione è del poeta greco Esidio, vissuto 720 anni prima di Cristo.
La terza citazione è di un sacerdote egiziano che viveva 2000 anni prima di Cristo.
La quarta è stata scoperta recentemente in una cava di argilla tra le rovine di Babilonia, ed avrebbe più di 3000 anni.
La quinta, è tolta dal libro VIII de “La Repubblica” di Platone, vissuto dal 428 al 347 prima di Cristo.
Morale della favola? Probabilmente prima era molto peggio.
Bisogna OCCUPARSI e non PREOCCUPARSI dei giovani.
Che tra le altre cose, a volte, e molto meglio lasciarli fare.