Preghiera per Francesco Andreasi Bassi

Ciao Zio. Buon viaggio! 😉

Il nostro carissimo fratello Francesco, ci ha lasciato.

Il Signore lo ha chiamato a sè; troppo presto, senz’altro; ma lo ha accolto nella Sua casa, nella Sua vita, nella Sua felicità perfetta.

Ma Francesco ci ha lasciato con serenità, così come del resto aveva sempre vissuto in vera serenità ed aveva affrontato anche quest’ultimo periodo della sua vita di sofferenza e di prova, in serenità. Fino all’ultimo, se gli si chiedeva come stesse, rispondeva sempre: bene; che stava bene.

Potevamo restare sconcertati noi; lui no.

Senz’altro era un aspetto naturale del suo carattere, di essere sempre veramente sereno; ma è stato anche un dono di Dio, una grazia del Signore che gli ha permesso proprio di addormentarsi nelle braccia del Signore.

La sua confidenza in Dio era piena, assoluta, totale.

E’ questo il primo insegnamento che dobbiamo cogliere dalla sua vita, dal suo esempio: di avere sempre anche noi una piena confidenza in Dio, un pieno abbandono in Lui.
Proprio perché Lui, Dio, sa il perché, conosce il significato dei nostri misteri, delle nostre sofferenze, delle nostra vita e della nostra morte.
Lui lo sa; e noi sappiamo che Lui, Dio, conduce tutto solo per il nostro bene; e questo ci deve far essere sereni, in ogni momento ed in ogni situazione della nostra vita.

L’altro aspetto bellissimo della vita di Francesco, è proprio la sua magnifica e sicura fede di cristiano: di vero cristiano; una fede vissuta anch’essa in serenità ed equilibrio, ma concreta e fattiva.
Era quasi un punto d’onore, per lui, andare a Messa; ed in quest’ultimo periodo, aspettava sempre con vera gioia che gli portassi ogni domenica la Comunione, come un momento di festa.
Ed è proprio nella luce della fede, che sappiamo con certezza che ora Francesco è nella vita di Dio; nella felicità perfetta del Signore:
“chi crede in me, anche se muore, vive; e chi vive e crede in me non morrà in eterno”: ci ha detto Gesù: noi erroneamente lo diciamo morto, mentre invece è vivo, vivissimo, nella pienezza della vita stessa, perfetta e totale, di Dio.

La sua serenità; la sua fede; il suo impegno pieno per la famiglia e per il lavoro; la sua professione.
Quanto ha voluto bene alla sua famiglia, a Patrizia, a Livia, a Massimo non si può misurare:
per Voi è stata totale la sua dedizione, assoluto il suo affetto, pieno il suo amore che, se anche potrà mancarvi dal punto di vista umano, è però ancora più forte, ora, in Dio e non c’è un momento che non vi pensi, non vi ami, non vi sia vicino sempre.

Così come era assoluto il legame fraterno e quasi paterno con Carla, con Paolo e con tutti Voi suoi cari.

E altrettanto pieno e gioioso è stato il suo impegno di lavoro, da più di 20 anni all’Università Cattolica; tutti Voi colleghi ed amici ne siete testimoni ed avete beneficiato del suo esempio, del suo calore, della sua fraternità.
Mi permetto una nota personale: da sempre, e più ancora in quest’ultimi tempi lui ed io ci sentivamo ed eravamo veramente fratelli.

Nell’affidarlo allora nelle braccia del Signore, penso possiamo realmente far nostra la preghiera di S.Agostino:
“Signore, non Ti rimproveriamo perché ce lo hai tolto, ma Ti ringraziamo perché ce lo hai dato.” :
e che viva in Te e con Te, o Signore, per sempre.

Così sia.

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